La storia medievale e moderna di Nuxis
durante il Medioevo Nuxis passò dal Giudicato di Cagliari ai Pisani fino agli Aragonesi, ai quali si deve il cambio del toponimo da Nugis a quello attuale. A partire dal Quattrocento il paese fu affidato a vari feudatari e subì uno spopolamento per via delle incursioni dall'Africa, da cui si riprese solo nel Settecento
L’area dove sorge l’odierna Nuxis, cittadina del Sulcissardo, era abitata già nella preistoria come testimoniano numerose vestigia. Dopo
il crollo dell’Impero Romano, nella zona è attestata la presenza di numerosi
monaci benedettini in conventi e abbazie, i quali seppero introdurre novità
nell’agricoltura e rappresentarono un importante punto di riferimento per la
popolazione. Inserita nella Curatoria del Sulcis all’interno del Giudicato di Cagliari, nel 1258 passò
alla famiglia Pisana Della Gherardesca e infine, nel corso del Trecento e dopo
aspre lotte, agli Aragonesi.
Ai nuovi padroni iberici si deve la denominazione attuale:
prima infatti il paese era detto Nugiso Nughes, per via degli innumerevoli alberi di noce tipici della zona. Invece
di amministrare direttamente il territorio, gli Spagnoli preferirono concedere
il comprensorio in qualità di feudoa varie persone tra cui Giacomo Aragall che fu designato nel 1469, subito dopo
l’unificazione dei Regni di Aragona e di Castiglia, al quale nel 1492 subentrò
il visconte Gessa di Iglesias. Accanto all’amministrazione spesso oppressiva
dei feudatari la popolazione dovette fronteggiare anche le sistematiche
scorrerie dei predoni provenienti dal Nordafrica, contro i quali persino le
torri di avvistamento costiere si rivelarono inutili.
Un timido ripopolamento dell’area iniziò a partire dal
Settecento anche grazie alla nascita de Isfurriadroxius, insediamenti agropastorali
destinati a una sola famiglia. Nel 1839, con l'abolizione definitiva dei feudi,
anche Nuxis entrava nell’età contemporanea.